Ma che diamine, Trenitalia!

Celebriamo l’arrivo di Trenitalia su Facebook (qualcuno ha detto ritardo?) con un articolo bacchettone su tutti i disagi di cui noi utenti Trenitalia soffriamo piacevolmente.

Pronti? In carrozza!

POP-UP FRAUDOLENTI DI TRENITALIA

Vi è mai uscito questo pop-up? A me esce abitualmente quando devo acquistare un biglietto, e lo considero quasi fraudolento. Il tasto (o call-to-action, come le chiamiamo in agenzia) che genericamente è associato al continuo della navigazione ha invece la funzione di modificare la propria scelta, aggiungendo una somma extra sul prezzo del biglietto. Totalmente controintuitivo, sembra fatto apposta per far spendere soldi in più ad acquirenti incauti.

CONTROLLORE! Faccia qualcosa!

 

LE MAIL DI TRENITALIA, PARLIAMONE

La mail con cui Trenitalia ha annunciato l’estensione della tariffa young ai 30 anni di età, per esempio. Questa:

Voglio dire, vi sembra comprensibile? È un’offerta? Fino quando dura? Tutti quanti noi gggiovani conosciamo la tariffa Young, e abbiamo smesso di festeggiare i compleanni dopo i 26 anni, causa fine dell’offerta. Da oggi è stata estesa fino ai 30: URRÁ!
Però perchè non dirlo chiaro e tondo? Sarò duro di comprendonio ma quando ho aperto questa mail pensavo fosse un’iniziativa promozionale come un’altra, invece parliamo di una tariffa agevolata per ben… altri due anni! (almeno per me)


Seconda fila a destra, questo è il cammino, e poi dritto, fino al seggiolino:
per Trenitalia siamo tutti degli eterni Peter Pan.

 

UN RIMBORSO DA TRENITALIA? PROVACI!

Ed ecco l’ultima nota dolente, la triste storia dei miei mancati storni da Trenitalia. Più volte mi è capitato di incappare in procedure di errore nel corso dell’acquisto di biglietti sul sito di Trenitalia. Cifre che oscillano tra i 50 e i 100 €, perse nei meandri della rete.

Dopo l’inserimento del codice bancario OPS!: compare un messaggio di errore e l’operazione non va a buon fine. In teoria i soldi non dovrebbero essere prelevati dalla carta, o meglio: dovrebbero tornarci entro 30 giorni. In pratica finiscono in un limbo che non è il conto bancario, e non è il conto Trenitalia (roba che Balto scansate).

Ho provato con le procedure di reclamo a Trenitalia, anche agli sportelli, per ricevere soltanto un modulo standard a cui dovrei allegare un documento della banca attestante il mancato avvenimento dell’operazione.

Di fatto però, una volta in banca, gli operatori non sono in grado di dimostrare la sparizione della cifra, che dal loro punto di vista non risulta prelevata.

Il risultato sono soldi e soldi persi nel nulla.

Ultimamente non mi è più successo: qualcuno in sala macchine-ops: server si deve essere accorto di questo inghippo. Dovesse capitare anche a voi, come mi disse l’operatore bancario per la prima volta al telefono, con tono rassicurante: “Rassegnatevi, probabilmente non rivedrete mai più quei soldi”.

CAPOLINEA: alla prossima!

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Questo è il blog di Davide Battisti, digital storyteller: qualcuno che racconta storie attraverso la rete. Anche se nella vita parlo sempre meno, mi occupo e appassiono di comunicazione. Mi trovi su Instagram al link https://www.instagram.com/_davidelo/