Questo vorrebbe essere un report di fine anno per capire che sto facendo della mia vita. Ma so che è una roba noiosa che scriverei più per me che per voi, perciò cercherò di renderlo breve, e un minimo interessante anche per la vostra lettura: inizierei col dire che no, nel 2023 non ho realizzato tutto quel che avrei voluto fare secondo la mia lista dei buoni propositi. E va bene così. Per fortuna (facendo gli scongiuri 🤞🏻) ho ancora qualche anno davanti per provarci. Avrei voluto prendere lezioni di canto, di disegno, aver iniziato a scrivere quell’idea che ho in testa, fare sport con maggior continuità…
Però.
Però le giornate sono fatte di 24 ore, ed è necessario fare delle scelte e i conti con le energie che ti rimangono. E visto che mi piace molto anche il tempo passato sul divano, ho fatto almeno in modo di averne uno bello grande… insomma, abbiamo acquistato una casa! (“Benedico!“, dice Paola) Roba folle di questi tempi: una casa che ci piace, con un mutuo che non ci ucciderà, e posso dirlo? Credevo che la parte burocratica sarebbe stata pure peggiore. Alla fine si sopravvive. Ciò che invece ci ha ucciso è la quantità di case necessarie da vedere prima di trovare quella giusta, con tutto il tempo e le energie mentali che questo richiede. E pensare che nello stesso palazzo tre anni fa abbiamo visto la prima casa in assoluto della nostra ricerca, e forse tornando indietro sarebbe stata il miglior acquisto possibile. Ma questo ci insegna due cose: che a volte nella vita bisogna aspettare le condizioni giuste per poter raggiungere il proprio obiettivo, e che altre ancora bisogna solo imparare a buttarsi. A voi scegliere l’insegnamento giusto per il momento che state vivendo.
E poi…
E poi abbiamo fatto il viaggio della vita, quello che aspetti da quando sei bambino: siamo stati in Giappone. Due settimane tra Tokyo, Osaka, Kyoto, Hiroshima… sicuramente troppo poche per capire questo paese strano e affascinante, ma abbastanza per confermare tutto ciò che hai sempre visto nei manga e nei videogiochi. In un anno in cui sono stato fisicamente limitato (prima un versamento e poi la fascite, sotto al piede – che brutti i 30 anni…) è stato bello riuscire comunque a camminare 10 km al giorno nell’afa del luglio nipponico, tra foreste di bambù, megalopoli infinite e templi che sembrano secolari ma vengono ricostruiti di decennio in decennio. Se anche voi state pianificando questo viaggio (oltre a consigliarvelo caldamente) fatevi sentire: magari qualche consiglio riesco a darvelo!
E perché ti sei messo a pubblicare video strani?
Se c’è un’altra cosa che mi rende fiero quest’anno è l’aver realizzato le interviste che di tanto in tanto mi vedete pubblicare sui social: è un progetto a cui tengo molto, un modo per rimanere in contatto con tante belle persone che conosco, far conoscere quel che fanno ogni giorno e creare qualcosa che duri.
All’inizio credevo il progetto non stesse funzionando come avrei voluto, ho sentito mancare il sostegno di persone che pensavo vicine, ma poi sono arrivati ritorni dove non mi sarei aspettato, che mi fanno chiudere l’anno con un sorriso. La domanda ricorrente quando incontro qualcuno è sempre la stessa: “ma perché lo fai?“, e devo dire che la risposta non è semplice, perché all’inizio ho dovuto capirlo anche io: ok quel che ho detto sopra, far conoscere storie che credo meritino di essere ascoltate, ma evidentemente c’è dell’altro, no? L’unico modo in cui sono riuscito a spiegarmelo è contrastare quell’indole naturale di chiudersi, incontrarsi sempre meno, parlare sempre meno, e assecondare e allenare invece la capacità di stupirsi, di essere curiosi, farsi domande, che in definitiva credo sia ciò che ci rende vivi.
Partire con questi presupposti è stato davvero facile, riascoltarsi per niente naturale, ma mi accorgo di quanto serva a migliorare: se anche voi avete un progetto nel cassetto vi dico provateci! Dare continuità non è facile, ma vi assicuro che ci si diverte un sacco (ah, e se volete venire a fare due chiacchiere, scrivetemi pure: siamo sempre in cerca di nuove storie!)
Ma sai che mi piace, c’è un modo in cui posso aiutarti?
Certo! Per esempio puoi iniziare recuperando le interviste già uscite 🙂 Le trovi su YouTube e Spotify e forse fa bene ricordare che ogni like, commento, o iscrizione ai canali è di enorme aiuto (anche su Instagram) <3
Se poi volete salire nell’olimpo dei benefattori e ottenere un karma super-positivo potreste invece condividere i contenuti sui vostri canali o in privato a quella persona a cui sapete che potrebbe interessare (invitando anche loro a iscriversi, poi, sarebbe il massimo).
Infine, ma qui si entra nel campo della fantascienza, a breve vorrei mettere in piedi un programma di sponsorizzazione dei contenuti per provare a crescere: inutile dire che tutto il progetto è al momento autofinanziato senza sponsor o mecenati, e anche questa parte sarà a mie spese. Se però ci credete veramente tanto-tanto-tanto, potete partecipare anche voi con un piccolo aiuto su Paypal o Satispay. Mi vergogno anche un po’ a chiederlo considerando la quantità di giuste cause per donare che esistono al mondo, ma una delle più belle scoperte che ho fatto nella vita è che chiedere un aiuto non è un reato, e quindi tanto vale provare: giuro che eventuali donazioni non saranno impiegate per l’acquisto di carte Pokemon.
Bene, visto? Ve l’avevo detto che sarei stato breve. D’altronde qui più andiamo avanti e più il tempo sembra andare veloce: non c’è tempo da perdere. Speriamo di rivederci il prossimo anno, con lo stesso ottimismo e soddisfazione per i progetti in corso. Auguri!
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P.s. in queste liste in genere c’è sempre un libro, un film o una serie che ha svoltato la vita alla gente. Per me niente di simile quest’anno, ma se devo lasciarvi con un consiglio vi direi di ascoltare l’intervista di Baricco per Il Post. Dura due orette ma è una bella confessione di un uomo che ha deciso di vuotare il sacco. La trovate su Spotify.