Come funziona l’algoritmo di Facebook, e dove ci porterà

Ci risiamo, Facebook ha di nuovo cambiato il suo algoritmo (e con questa frase rendo questo articolo eterno, dato che è un’attività che per questi servizi avviene circa una volta l’anno).

Questo significa che il flusso di notizie che trovate in bacheca ogni volta che aprite il sito cambia le sue gerarchie e vi mostra contenuti con un ordine diverso.

 

“Tutto bene?” – “È un gran bel casino!”

Come funziona la bacheca di Facebook?


Per esempio, lo sapete che nonostante abbiate più di 1000 amici, quelli di cui effettivamente vedete gli aggiornamenti sono circa 200? Facebook osserva le vostre interazioni (le volte in cui parlate, vi mettete Mi piace o commentate) e seleziona coloro che, secondo lui, sono i vostri amici preferiti, di cui vi mostrerà le notizie. Il risultato è quello di mostrarvi circa un 20% dei 1500 post che potenzialmente potreste vedere connettendovi al sito/app.

Inoltre, c’è un certo criterio che differenzia anche il singolo post di una persona da un altro: avete mai notato che i post che ottengono un buon numero di Mi piace appena li condividete continuano a portare Mi piace e commenti per più tempo? Allo stesso modo, potrebbe capitarvi di vedere lo stesso post di un vostro amico in cima alla bacheca per giorni di fila. Questo perché Facebook crede che questi singoli post, in virtù del successo ottenuto in poco tempo, siano potenzialmente “virali”, quindi di interesse per tutti e meritevoli di essere visti (se vi interessa l’argomento dopo leggetevi questo -> articolo!).

 

Come funziona l’ultimo aggiornamento di Facebook?


L’ultimo aggiornamento dell’algoritmo di Facebook
(la formula matematica che governa questa gerarchia dei contenuti) dovrebbe favorire proprio i post delle persone (i vostri amici) rispetto a quelli delle pagine (eh già, detto con più parole ma nella stessa sostanza).

Questo avviene perché, come spiega bene il vecchio motto, “se non stai pagando per usufruire di un prodotto, il prodotto sei tu”: Facebook vive e prospera grazie alle inserzioni pubblicitarie che tutti noi visualizziamo, e che riesce a rendere quanto mai precise ed efficaci (nel senso che siete portati ad acquistare o almeno a mettere like) basandosi sui gusti e preferenze che quotidianamente esprimete.

Per esempio se io metto Mi piace alla pagina Lego, o visito l’annuncio di alcuni giocattoli Lego su Amazon, nei giorni a seguire è molto probabile che troverò annunci pubblicitari su dei Lego sulla mia bacheca (come di fatto avviene, e porta me ad avere sempre meno soldi e la casa ad avere sempre meno spazio) (@LEGO se mi stai leggendo: sì, sono un influencer e devi mandarmi prodotti gratuiti).

Ecco, solo che adesso Facebook si è accorto che le persone – vuoi per pudore, vuoi per noia, vuoi perché subissate di annunci pubblicitari – sono sempre meno interessate a pubblicare qualcosa sul social network. E se alcune persone smettono di pubblicare, probabilmente smetteranno anche di entrare sul sito, e di mettere like alle altre persone, che a loro volta smetteranno di pubblicare e così via. Se tutti se ne vanno, in sostanza, nessuno sarà più interessato a pagare per sponsorizzare i propri prodotti. E questo rende Mark Zuckerberg molto triste.

Lo avrete notato: nell’ultimo anno Facebook le ha provate tutte per farvi pubblicare qualcosa. Si passa da “Guarda cosa avevi pubblicato 5 anni fa” a “Festeggia la tua amicizia con Pino”, a “Hai pubblicato foto per tre giorni di fila e i tuoi contatti ci hanno messo Mi piace: urrà!”. Sono tutti messaggi che vi sarà capitato di ricevere, per incentivarvi a pubblicare qualcosa.

anniversario amicizia facebook
e giù di lì

Oppure, se vi siete iscritti a un gruppo, vi sarà capitato di ricevere in bacheca tutti gli aggiornamenti relativi a quella comunità. Questo perché per Facebook è molto importante che voi conversiate con le altre persone. Ed ecco spiegato il nuovo algoritmo.

L’articolo si potrebbe benissimo concludere qui, ma ci sono un altro paio di idee che desidero raccontarvi.

 

Come sarà Facebook in futuro?


Già da tempo si parlava di come Facebook volesse creare una sezione apposita per i post delle pagine che seguite. Se questo dovesse avvenire è molto probabile che molte meno persone rispetto ad oggi vadano a vedersi questo tipo di post. Le stesse pagine (e quando dico pagine dico “Aziende”) potrebbero essere meno intenzionate a pagare per pubblicizzare i propri contenuti in questa sezione dimenticata.

Ecco, la mia previsione è che a un certo punto Facebook deciderà di pagarci per vedere pubblicità. Non ci credete? Ok, è solo un gioco di speculazione mentale che sto facendo, ma gli elementi per affermarlo ci sono tutti. Sappiamo per esempio che Facebook è sempre più interessato ai servizi bancari e ai micropagamenti (quando sei una delle aziende più ricche al mondo ma non vendi nessun prodotto cerchi di accentrare tutti i servizi che puoi, no?).

Sappiamo che ci sono già social network che dividono i loro guadagni con gli utenti (uno e due).

E sappiamo anche che Facebook è lanciato verso il mondo dello streaming e dei programmi televisivi.

Quindi perché non immaginare un mondo in cui le aziende – tramite Facebook – ci pagano per vedere le loro pubblicità? È il passo successivo della televisione, dove i grandi guadagni generati dagli emittenti sono condivisi con le persone, perché l’emittente ha accesso al nostro conto bancario e può facilmente accreditarci una somma (e poi dalla Tv alla politica il passo è breve, e le prime indiscrezioni sul presidente di Facebook candidato a Presidente degli Stati Uniti già ci sono).

Oppure, e questo è uno scenario inquietante in stile Black mirror, invece di ricevere soldi, guardando le pubblicità otterremo “punti visibilità” con cui poter sponsorizzare i nostri contenuti, e ricevere più Mi piace dai nostri contatti. Oppure chi lo sa: creerà due tipi di account: uno Gold a pagamento per non vedere le pubblicità, e uno standard per sorbirsi tutti i ripetitivi annunci della Ceres).

Insomma, ne vedremo delle belle.

 

Ah! Se ci tenete a sfidare l’algoritmo di Facebook vi consiglio di prendervi uno o più pomeriggi per organizzare da soli i vostri amici. Visitando la loro bacheca potrete scegliere di aggiungergli alla lista dei migliori amici, ad altre liste particolari di vostro interesse (amici di scuola, lavoro, università, compaesani…).

 

Voilà, sempre nei miei pensieri

Oppure anche iscriverli nella categoria anonima dei “Conoscenti” per visualizzare sempre meno i loro post.

Fino a bloccare del tutto i loro aggiornamenti. Oh yes, niente più gattini o selfie orripilanti: buona navigazione!

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Questo è il blog di Davide Battisti, digital storyteller: qualcuno che racconta storie attraverso la rete. Anche se nella vita parlo sempre meno, mi occupo e appassiono di comunicazione. Mi trovi su Instagram al link https://www.instagram.com/_davidelo/